“Il colore per me è come un delirio e attenuare il mio impeto coloristico è come falsare il mio temperamento e il mio modo di sentire… talvolta nella febbre della ricerca il colore mi inebria e può darsi che varcassi il limite (ma quale limite? Chi lo può fissare?) del verosimile”.
Innocente Salvini
La cappella della Madonna del Rosario fu fatta costruire nel 1936 da Cecilia Bonaria in Cellina e dipinta dal celebre artista di Gemonio Innocente Salvini; poi fu rifatta nel 1990 dal pittore ungherese Joska Jelinis originario di Budapest, operante a Zurigo e villeggiante in Valcuvia.
Innocente Salvini (Cocquio-Trevisago 1889-1979) fu un pittore, poeta e filosofo. Fu personaggio che si formò all’interno di una famiglia lombarda di mugnai, cattolica e benpensante. Compì pochi studi, seguiti nei corsi serali dell’Accademia di Brera, ma fin da ragazzo aveva sviluppato da autodidatta una tecnica e un cromatismo propri, con una particolare predilezione per i colori. Le ombre diventano luci in colori complementari con lui.
Sin da ragazzo impara a produrre i suoi stessi colori primordiali, caldi ed espressivi: rosso di mattoni sbriciolati, verde dalle erbe.
I dipinti di Innocente Salvini compaiono oggi nel vecchio mulino dove l’artista ha trascorso tutta la sua vita, e poi nel paesino di montagna dipinto di Arcumeggia, immerso nel verde proprio come una tavolozza di colori.
La cappella si trova in via San Lorenzo, nei pressi del cimitero.