A Orino è facile ritrovarsi a passeggiare lungo le cosiddette rizzade: con questo termine si indicavano comunemente le superficie esterne pavimentate con ciottoli di fiumi levigati posati “in piedi” su un letto di sabbia fine, ben stretti tra loro e battuti uno ad uno da provetti selciatori.
Naturalmente i ciottoli di fiume, levigati dall’acqua erano ognuno diverso dall’altro e vengono utilizzati così come si trovavano in natura, senza essere modificati.
La rizzàda, garantiva un drenaggio ideale del terreno e consentiva di camminare sull’asciutto quando pioveva, perché l’acqua scorreva tra le piccole gole create dalle rotondità dei ciottoli.
Questa particolare tecnica di pavimentazione delle pubbliche vie ma che poteva essere impiegata anche nei cortili trovò diffusione in particolare a Milano a partire dal 1700 ma da lì si diffuse in tutta Lombardia.
É interessante notare come alla voce rizzada di un dizionario tardo ottocentesco venga fatto riferimento a un importante fatto storico, ossia le 5 giornate di Milano del 1848: “han strappaa sù la rizzada per fa la rivoluzion¹” quando i gruppi insurrezionali strapparono da terra i ciottoli del selciato per dare avvio alla rivolta.
1 Voce RIZZADA in Arrighi C., Dizionario Milanese Italiano col repertorio Italiano Milanese, Hoepli, Milano 1896, p. 622.