La toponomastica è lo studio di tipo linguistico dei toponimi, ossia i “nomi di luogo” sotto l’aspetto dell’origine, della formazione, della distribuzione e del significato.
Orino: potrebbe essere diminutivo di Oeur (Orum), ossia margine, in quanto l’abitato è posto alle falde del monte Valgrande¹
Balzara: ripiano sul pendio di un monte
Barassina: da Baraggia o barazzina? (ossia spiazzo, terreno incolto, non dissodato)
Breira: prato pianeggiante
Canveè: luogo in cui si coltiva la canapa.
Cassina:
Chioso: campo chiuso da siepe o muro, dal latino clausum.
Dulzasc, in mappa indicato come orzasco, sito legato probabilmente alla coltivazione dell’orzo.
Duneè: collina.
Gaggiö: boschi e pascoli riservati, aree dette ‘gahagi, proprietà regie, a cui era proibito ai comuni mortali sia l’accesso che cacciare, raccogliere miele dagli alberi e tagliarli.
Gera (anche giara): da glera (ossia ciottoli)
Muncücch: dal latino mons = altura, monte, area elevata dedicata al pascolo; e riferito all’aspetto tondeggiante del luogo.
Pezza: porzioni di prati o di boschi (da appezzamento?)
Prei: prati
Puzanela: dal latino puteus, può indicare oltre che una pozza con affioramenti o ristagni d’acqua, anche un’area umida e paludosa.
Runchett: terreno dissodato? Dal verbo “roncare”
Saroda: alto muro di cinta che serrava, racchiudeva colture di pregio come la vite, in fondi esterni all’abitato non sorvegliabili direttamente dai conduttori
Valicch:
1 Da Olivieri D., Dizionario di toponomastica lombarda, 2001