Pensi ancora che le mele siano dolci e succose per mano dell’essere umano?
Leggi con attenzione…
E’ grazie alla golosità di mammiferi come gli orsi che le mele che coltiviamo sono dolci e succose!
Lo scienziato Barrie Juniper descrisse il contributo degli orsi nella selezione delle mele dolci. Tra i 7 e i 10 Milioni di anni fa, mammiferi, come gli orsi, agirono come veicoli di distribuzione attraverso la selezione dei frutti più grandi e succosi. Gli uccelli, invece, dispersero i semi di frutti più piccoli. Successivamente, la migrazione della mela venne abilmente assistita dal cavallo domestico; i viaggiatori che percorrevano le grandi Vie di collegamento tra la Cina ed il Danubio, come la via della seta, trasportarono i semi di mela nelle loro borse o attraverso i loro cavalli.
Il melo selvatico del Kazakistan è il Malus sieversii. Prende nome dal botanico Johann Sievers, che per primo, alla fine del XVIII secolo, lo descrisse.
Il melo selvatico del Kazakistan è il precursore delle nostre mele. Recenti studi genetici l’hanno dimostrato.
Le Foreste del Melo Selvatico sono giunte fino ai giorni nostri grazie allo scienziato Aymak Djangaliev (1913-2009), che tra il 1930 e il 1990 si è dedicato allo studio della popolazione kazaka di Malus sieversii. Agronomo e scienziato si è speso con grande impegno anche per la sua salvaguardia, continuamente messa in pericolo non solo dal tentativo di un uso speculativo delle terre occupate dalle foreste di frutti selvatici, ma anche da una persecuzione ideologica che vedeva in lui l’erede di Nikolaj Vavilov, il grande genetista russo che, nelle sue spedizioni nel mondo, aveva individuato i luoghi di origine delle principali specie coltivate.
La storia della sua appassionante vita è stata portata all’attenzione del grande pubblico dalla giornalista Catherine Peix, vincitrice del Premio Scarpa per il giardino 2016.