Le cantine sono gli spazi espositivi dell’Ecomuseo diffuso, dedicati alle testimonianze di cultura materiale.
ll primo approccio allo studio della Storia locale della Montagna è avvenuto attraverso la catalogazione, compilando una “Scheda di Inventariazione per Beni Demoetnoantropologici” in uso al Catasto Nazionale per ciascun oggetto, applicando lo stesso metodo scientifico che si utilizza nelle Scienze Naturali: osservazione, misurazione, studio e descrizione della forma per arrivare a determinare la funzione. Il concetto “la forma è l’immagine plastica della funzione” vale sia per gli elementi naturali che per i manufatti, dato che l’essere umano nell’ideazione e realizzazione di oggetti, strumenti ed attrezzi, si è da sempre ispirato alle forme presenti in natura.
Gli spazi espositivi attualmente sono quattro:
La cantina du la Gesa: si trova lungo la Via San Lorenzo, la direttrice del paese, in prossimità dell’omonima Chiesa. È uno scantinato costituito da due locali. Nel primo si trovano principalmente gli attrezzi del falegname e nel secondo gli strumenti per le attività agrosilvopastorali.
La cantina dul Fael: la cantina di Raffaele, un anarchico orinese del primo dopo Guerra, noto in paese per le sue idee “rivoluzionarie”. Considerandone la struttura, il locale sembra sia stato adibito alla vinificazione casalinga.
Il Burghett di Ratt: più che una cantina pare essere una stalla con mangiatoia per animali e botola da fieno; ospita principalmente “i carri”.
La cantina du la Mariana: una stalla, dedicata al lavoro delle donne.
Gli oggetti raccontano, tramite la loro forma, la propria funzione. Ancor più, gli oggetti, raccontati da chi li ha utilizzati, sono la testimonianza di un patrimonio culturale da tutelare, valorizzare, tramandare, da raccontare.
Per approfondimenti: L’ecomuseo Pom Pepin