I portinnesti del melo si classificano in base alla vigoria, determinata dalla struttura inferiore dell’apparato radicale:
M11, MM111: Portainnesto vigoroso con un ottimo apparato radicale (forte ed espanso). Cresce in qualsiasi tipo di terreno, rende la pianta resistente alla siccità. Non necessita di strutture di sostegno e irrigazione, se non nei primi anni successivi all’impianto. L’entrata in produzione è più o meno lenta a seconda della varietà innestata (mediamente 4-5 anni). La pianta su questo portainnesto raggiunge grandi dimensioni ( 6-10 m d’altezza), risulta molta longeva raggiungendo età secolari. Adatto per zone non irrigate e terreni difficili. Consente la coltivazione “libera” a pieno vento, con chioma espansa che esprime il portamento naturale del melo, come era diffuso un tempo, con forma tipica del paesaggio rurale, prima dell’avvento della coltivazione intensiva.
MM106: Portainnesto con vigore vegetativo medio. La pianta ha bisogno di un certo sostegno e di una sufficiente irrigazione, a causa di un apparato radicale di medio sviluppo e forza. Non adatto a terreni troppo umidi e ristagnanti. L’entrata in produzione è precoce (2/3 anni), la fruttificazione è elevata. È un portainnesto consigliato per impianti medi intensivi biologici.
M26: Portainnesto di medio-debole vigore, produce meglio in terreni non troppo fertili e profondi, ma comunque impermeabili, irrigui. Induce vigoria medio-scarsa. L’ancoraggio è superiore all’M9 (ha radici meno fragili), le piante necessitano comunque di sostegni. Induce precoce messa a frutto (dal 2°anno d’impianto) e buona produttività. I frutti sono di pezzatura elevata e uniforme, di buona qualità e colorazione, buona conservazione. Ritarda il germogliamento primaverile.
M9: Portainnesto riprodotto da ceppaia con debole vigore vegetativo. Esige terreni molto freschi e fertili e irrigazione frequente (sensibile alla siccità). Ha bisogno di un adeguato sostegno a causa dello scarso ancoraggio radicale. È indicato per impianti intensivi e per spazi d’impianto limitati. L’entrata in produzione è immediata (1/2 anno).
Il portinnesto franco era quello più tipicamente utilizzato nella tradizione: viene riprodotto da un seme che è della stessa varietà utilizzata come marza. Un portainnesto franco ha come prima e importante caratteristica il fatto di non presentare problemi di adattamento e compatibilità con l’innesto, essendo della stessa razza. Dal punto di vista del portamento si tratta di portinnesti di grande vigoria, molto adatti a terreni poveri o siccitosi. Generalmente danno vita ad alberi resistenti e ben radicati. Il franco è un basamento che è generalmente resistente e longevo, anche se nella maggior parte delle varietà entra in produzione lentamente.
I meli presenti nel Parco della Biodiversità – frutteto didattico sono innestati su M111 (a testimonianza della frutticultura di un tempo) e M26 (in rappresentanza della frutticoltura contemporanea.