Governare un bosco significa prestare le cure necessarie alla crescita. Il bosco, diversamente dalla foresta, è un ecosistema governato dall’essere umano.
Fino al 1975 il governo dei boschi fu a “ceduo matricinato”: al momento del taglio venivano rilasciate un certo numero di piante nate da seme o da polloni meglio conformati per assicurarsi un’adeguata riserva di seme e sostituire le ceppaie ormai invecchiate e quindi non più adatte a un taglio di ceduazione.
Il bosco forniva legname d’opera per gli artigiani del legno, legna da ardere per il riscaldamento delle case, strame per le stalle, nutrimento (castagne, nocciole, noci, funghi, piccoli frutti.) Nelle “cantine” dell’Ecomuseo sono conservati strumenti da lavoro e racconti di queste tradizioni.
Si utilizzava la scure anche in caso di abbattimenti di alberi importanti; si lavorava in squadra anche per parecchie ore.
Con l’entrata in vigore della Legge Regionale 15 aprile 1975 n.51 “Disciplina urbanistica del territorio regionale e misure di salvaguardia del patrimonio naturale paesistico” il piano di gestione del bosco è stato modificato, passando a un “governo a fustaia. In questo caso vengono prese in oggetto solo piante originate da semi costituite da un unico tronco, che viene lasciato crescere liberamente fino al momento dell’utilizzo; dopo l’abbattimento la fustaia si rinnova per via naturale, allevando le piantine nate dalla disseminazione spontanea oppure, artificialmente, con una nuova piantagione.
Tra le forme di selvicoltura oggi ancora praticate ad Orino, si riconosce la castanicoltura.