Il melo è una pianta da frutto appartenente alla famiglia delle Rosaceae.Le tipologie dell‟albero del melo sono diverse, ma le più comuni, caratterizzanti le varietà coltivate, sono l‟eretto, l‟espanso e il pendulo. La forma della chioma dipende principalmente dall‟angolo di inserzione delle branche primarie sul tronco e delle branche di II ordine su quelle di I ordine, ma anche dalla vigoria e dalla frequenza dei diversi tipi di rami a frutto. Le piante da seme sono caratterizzate da una fase giovanile di durata variabile da 4-5 anni fino a 7-8, in cui le piante sono spinescenti, hanno foglie piccole e non differenziano gemme a fiore. La corteccia dei rami è, di norma, di colore rosso bruno, liscia, tomentosa nella parte distale, con lenticelle ben evidenti. La corteccia del tronco e delle branche è di colore grigio, si fende e diventa rugosa. I rami sono le formazioni assili di un anno, massimo due, derivanti dai germogli lignificati. Si distinguono in rami a legno (quando provvisti di sole gemme a legno) e in rami a frutto, quando provvisti sia di gemme a legno sia di gemme a fiore (miste nel caso delle pomacee). Particolari tipi di rami a legno sono i succhioni (da gemme avventizie o gemme latenti presenti sulle branche) e i polloni (originati dalle radici o dal colletto). I rami a frutto del melo sono il brindillo, la lamburda, la borsa e il ramo misto.
Immagine tratta da www.colturaecultura.it, Il Melo, origine ed evoluzione, pag. 9
Le foglie sono alterne, di colore verde intenso, di forma variabile, da cordiforme a obovata, di dimensioni varie. Il margine può essere crenato, dentato o seghettato. La pagina superiore è generalmente glabra, più raramente tomentosa, mentre quella inferiore è tomentosa; il lembo può essere piatto, concavo, ondulato. Il picciolo ha lunghezza diversa secondo le varietà, è provvisto di stipole piuttosto grandi, caduche. Nel melo, come nelle altre pomacee, si distinguono due tipi di gemme: a legno (più piccole e appuntite) e miste (più grandi e tondeggianti). Le gemme miste contengono l‟apice vegetativo e i primordi dei fiori. In alcune cultivar i nodi basali dei rami sono privi delle gemme ascellari, in altre cultivar sono i nodi apicali privi di gemme. Il fiore è normalmente costituito da un calice con 5 lobi, persistente nei giovani frutti, in alcune specie caduco alla maturazione del frutto o poco prima e da 5 petali di colore generalmente bianco o bianco rosato, ma anche rosa o rosso, di forma e dimensioni diverse. Gli stami sono in numero di 15-20 con antere di colore giallo, l‟ovario è infero, suddiviso in 5 logge contenenti ciascuna due ovuli e provvisto di 5 stili filiformi con stimmi di colore giallastro. I fiori, in numero di 4-9, sono riuniti in un corimbo provvisto di una rosetta di foglie. La fioritura del corimbo inizia dal fiore centrale, dura 10-15 giorni e avviene nel mese di aprile. Il melo è specie autoincompatibile per cui la fecondazione è assicurata dalla impollinazione incrociata tra due varietà intercompatibili. La mela è il “falso frutto”, in quanto non deriva dallo sviluppo dell‟ovario, come avviene per le altre principali specie da frutto, bensì dal ricettacolo posto alla base del fiore. Il frutto comincia a formarsi e a crescere contestualmente a embrione e seme come risultato della fecondazione dell‟ovocellula da parte del gamete maschile, che mediante il tubetto pollinico percorre il pistillo fino alla base del sacco embrionale. Il fiore, ermafrodita ma autosterile, è costituito da una corolla a cinque petali. Il melo è una delle specie che è riuscita a conservare nel corso dell‟evoluzione il carattere dell‟autosterilità fattoriale, che la natura ha posto a difesa della variabilità genetica e quindi della conservazione della specie.
Immagine tratta da: Acta Plantarum, scheda IPFI. Malus domestica è una specie archeofita naturalizzata, la cui dispersione è stata indotta dall‟uomo e che successivamente alla sua introduzione ha continuato a riprodursi autonomamente. L‟immagine descrive lo stato e la distribuzione in territorio italiano.